Imprenditoria femminile, linfa vitale per l’economia del futuro
Vari studi hanno messo in luce che le donne rappresentano un prezioso potenziale imprenditoriale e di leadership, purtroppo ancora non pienamente utilizzato. Puntare sul sesso femminile non è quindi più solo questione di promozione di genere o di eguaglianza tra i cittadini, ma nasce da una nuova consapevolezza che le imprenditrici e le lavoratrici autonome possono accrescere l'intera economia di un territorio. Stime della Banca d’Italia affermano che se si raggiungesse anche solo il 60% del tasso di occupazione femminile il PIL aumenterebbe di 7 punti percentuali. I dati di  Unioncamere raccontano come le imprese guidate da donne siano più sensibili all’impatto ecologico e alla responsabilità ambientale e più propense alla sostenibilità sociale. Di questo e di molto altro si è parlato ieri pomeriggio (7 marzo) a Trento, a Casa Moggioli, sede informativa dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, in occasione della presentazione del progetto “Sviluppo territoriale: Dimensione donna”, che vuole guardare alle opportunità, alle sfide, ma anche agli esempi di successo del fare impresa al femminile nei territori dell’Euregio.
IN LIEVE AUMENTO LE IMPRENDITRICI TRENTINE CHE RICOPRONO CARICHE AZIENDALI
Nelle imprese trentine le cariche attive ricoperte da donne sono 19.476, con un’incidenza del 25,5% sul totale. Si tratta di un dato leggermente superiore a quello registrato in provincia di Bolzano (24,7%) e che è rimasto pressoché stabile negli ultimi anni: l’incremento rispetto al 2018 è infatti dello 0,8%, corrispondente a 160 cariche in più. A renderlo noto una recente indagine curata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento Tra i ruoli di responsabilità ricoperti da donne, quello di “socia” è predominante con 6.730 posizioni attive al 31 dicembre 2022, ovvero il 34,6% del totale femminile, percentuale che risulta addirittura superiore a quella raggiunta dalla quota maschile (19,1%). La percentuale di chi ricoprone il ruolo di “titolare” è del 31,2% (6.084), mentre le “amministratrici” sono il 26,8% (5.215). In questi due casi, però, se si prende in considerazione il corrispondente dato maschile, emerge che la percentuale di “titolari” sale al 37,6% e quella di “amministratori” al 34,1%, confermando l’atavica predominanza maschile nei confronti di posizioni apicali legate alla proprietà e alla titolarità dell’azienda. Nonostante il distacco rimanga significativo, negli ultimi anni è possibile osservare una lieve inversione di tendenza riguardo all’aumento della presenza femminile nelle posizioni di vertice. Rispetto al 2018, le cariche di “amministratrici” e di “titolari” hanno infatti registrato un incremento rispettivamente del 5,7% (+279 posizioni attive) e del 2,2% (+129), mentre le “socie” sono diminuite dell’8,8% (-493). Con riferimento alle classi di età, i ruoli apicali sono ricoperti con maggiore frequenza da donne di età compresa tra i 50 e il 69 anni (45,7%) e tra i 30 e i 49 (37,2%), mentre le giovani imprenditrici (tra i 18 e i 29 anni) ricoprono ruoli di responsabilità solo nel 5,1% dei casi.
Viceministro Gavia: l'Alto Adige modello per la sostenibilità
“L'Alto Adige è un modello anche per quanto riguarda la sostenibilità, una terra ricca di idee e progetti". Lo ha dichiarato questa mattina, 8 marzo, a Bolzano la viceministra per l'Ambiente e l'Energia, Vannia Gava, dopo un incontro con il presidente della Provincia Arno Kompatscher e gli assessori Daniel Alfreider e Giuliano Vettorato. La viceministra ha sottolineato il ruolo dell'idrogeno in vista della svolta sostenibile, non solo nel trasporto pubblico locale, ma anche negli altri settori. Gava ha invitato la Provincia di Bolzano a "proseguire sulla strada intrapresa, perché rappresenta un biglietto da visita" per l'Italia”. La viceministra  è stata anche al deposito Sasa a visitare la flotta degli autobus a idrogeno in dotazione per il trasporto pubblico nel capoluogo e dintorni.
GIORNATA DEL RENE, A TRENTO ANALISI GRATUITE
Domani 9 marzo, in Trentino come in tutto il resto del mondo, si celebra la giornata del rene. In piazza Cesare Battisti a Trento verranno allestiti due centri mobili dove infermieri e medici dell’Unità operativa di nefrologia e dialisi, con il supporto delle associazioni di volontariato, offriranno dalle ore 8.30 alle ore 13.30 un controllo gratuito dei valori pressori e l’esame delle urine. Chi soffre di un disturbo renale spesso lo ignora, e quando lo scopre è ormai troppo tardi. I reni sono infatti organi che non mostrano i sintomi della malattia finché non risultano irrimediabilmente compromessi. In questi casi, il rischio di sviluppare un’insufficienza renale è elevato e lo è ancora di più quello di sviluppare anche una malattia cardiovascolare invalidante o mortale. I soggetti più a rischio di malattia renale sono gli anziani (abuso di farmaci antidolorifici come causa principale, oltre ad antibiotici) e i pazienti che soffrono di ipertensione o di diabete. In Italia sono circa 5 milioni i soggetti che presentano una ridotta funzionalità dei reni e rischiano complicanze cardiovascolari, dialisi e trapianto. Dal 2000 a oggi i dializzati sono passati da 37mila a 45mila, quelli che hanno subito un trapianto di rene da circa 9 mila a oltre 26mila. Da una recente analisi estesa all’intero Nord-Est, l’incidenza di nuovi pazienti per anno avviati al trattamento dialitico in provincia di Trento è risultata inferiore rispetto al Friuli e all’Alto Adige.
Sicurezza Vera, al via i corsi del protocollo
Ha preso il via a Trento il percorso formativo del progetto Sicurezza Vera, promosso da FIPE Confcommercio - Gruppo Donne imprenditrici, per sensibilizzare e fornire strumenti concreti a sostegno della legalità e per la cultura di genere. L'obiettivo non è caricare sugli esercenti ulteriori responsabilità – è stato precisato durante l'incontro, ma chiedere la loro collaborazione. Non solo per trovare i colpevoli ma anche per prevenire eventi illegali o di violenza di genere: per esempio monitorando con più attenzione i comportamenti dei clienti, come ha spiegato il questore Maurizio Improta, che ha fortemente voluto l’attuazione del protocollo attraverso la sottoscrizione di un apposito accordo programmatico.  Nel 2022 sono stati firmati 220 ammonimenti: per il 98% riguardano uomini che, nel 95% dei casi sono conviventi. I dati occupazionali e sulla demografia delle imprese registrano una presenza sempre più significativa delle donne all'interno delle attività di pubblico esercizio. In Italia più del 50% del personale impiegato nei pubblici esercizi è di sesso femminile e sono sempre di più le donne che fanno impresa nel settore dei Pubblici esercizi. In Trentino, nel settore dei bar, le imprese femminili corrispondono al 40%: su 1282 bar attivi nella provincia di Trento 510 sono condotti da donne.
CHAMPIONS LEAGUE, PRIMO STOP STAGIONALE PER L'ITAS
La gara d’andata dei quarti di finale di 2023 CEV Champions League rispetta il fattore campo e premia i padroni di casa del Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle. Ieri sera, 7 marzo, in Polonia la Trentino Itas ha infatti dovuto fare i conti con il primo stop stagionale nella competizione, lasciando strada ai due volte Campioni d’Europa in carica solo dopo cinque estenuanti set e quasi due ore e un quarto di gioco; la battuta d’arresto al tie break alla Azoty Arena lascia però apertissimo il discorso qualificazione. Fra otto giorni, giovedì 16 marzo, a Trento Kaziyski e compagni avranno infatti l’opportunità di ribaltare la situazione e staccare direttamente la qualificazione vincendo al massimo in quattro set; in caso di vittoria per 3-2 servirà invece giocare il golden (parziale di spareggio al quindici), mentre i polacchi raggiungeranno la semifinale espugnando la BLM Group Arena con qualsiasi punteggio.
Trentino Trasporti, ritirato lo stato di agitazione
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa hanno deciso di ritirare lo stato di agitazione per i dipendenti di Trentino trasporti, proclamato per la situazione di difficoltà in cui si trova il personale per il mancato turnover, turni troppo lunghi e serrati, l’impossibilità di accesso alle ferie. Sulla scelta ha pesato l’esito dell’incontro di questa mattina, 7 marzo, con i vertici della società. “L’azienda ha preso atto delle criticità sollevate dai lavoratori, sia per quanto riguarda l’organizzazione dei turni sia sulla gestione delle ferie per molti diventate impossibili – spiegano al termine del confronto i segretari provinciali delle quattro sigle sindacali, Franco Pinna, Massimo Mazzurana, Nicola Petrolli e Paolo Saltori -. Ci è stato confermato che esiste un problema di gestione del turnover a causa anche della difficoltà di persone disponibili a nuove assunzioni. Un tema su cui l’azienda si sta interrogando anche per capire come rendere più attrattive le proposte di lavoro”. "Si tratta, comunque, di un problema che incide pesantemente anche su ferie, riposi e turni".
Legambiente: la neve artificiale è una pratica non sostenibile
La neve è sempre più scarsa su Alpi e Appennini, ma quella artificiale è una pratica "non sostenibile e alquanto cara. A evidenziarlo Legambiente, che riferisce come l'Italia, stando alle ultime stime disponibili, sia "tra i Paesi alpini più dipendenti dalla neve artificiale con il 90% di piste innevate artificialmente, seguita da Austria (70%), Svizzera (50%), Francia (39%). La percentuale più bassa è in Germania, con il 25%. Preoccupante il numero di bacini idrici artificiali presenti in montagna in prossimità dei comprensori sciistici italiani e utilizzati principalmente per l'innevamento artificiale: sono ben 142 quelli mappati nella Penisola per la prima volta da Legambiente attraverso l'utilizzo di immagini satellitari per una superficie totale pari a circa 1.037.377 metri quadrati. Il Trentino Alto Adige detiene il primato con 59 invasi, seguito da Lombardia con 17 invasi e dal Piemonte con 16 bacini. Nel Centro Italia, l'Abruzzo è quello che ne conta di più, ben 4. In parallelo, nella Penisola nel 2023 aumentano sia gli "impianti dismessi", toccando quota 249, sia quelli "temporaneamente chiusi" - sono 138 - sia quelli sottoposti a "accanimento terapeutico", ossia quelli che sopravvivono con forti iniezioni di denaro pubblico, e che nel 2023 arrivano a quota 181".
Alto Adige, in crescita le imprese a conduzione femminile
Le imprese a conduzione femminile sono in costante aumento in Alto Adige. Nonostante le numerose sfide economiche per le imprese locali, il loro numero lo scorso anno è aumentato dell’1,6 percento, che corrisponde a 177 aziende in più. Alla fine del 2022 quelle iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio di Bolzano erano 11.114, ossia il 18,2 percento del totale delle aziende altoatesine. La maggior parte di esse opera nel settore alberghiero e della ristorazione (26,4 percento), nel settore dei servizi (25,7 percento) e nell’agricoltura (25,0 percento). Non tutto è oro quel che luccica. Nei processi decisionali le donne sono ancora sottorappresentate. Nei consigli di amministrazione delle società di capitali, alla fine del 2022 solo un membro su cinque era di sesso femminile. In tutta la provincia, quindi, gli amministratori erano 27.241, mentre le amministratrici erano solo 7.064. In questo contesto, è rilevante anche il fenomeno del cosiddetto “soffitto di cristallo”, espressione che indica metaforicamente le barriere invisibili che impediscono alle donne di avanzare nella carriera, soprattutto a livelli dirigenziali.
A Ponte Stori il nuovo depuratore della Val di Sole
Sarà località Ponte Stori in destra orografica del Noce ad ospitare l’impianto di depurazione a servizio dei comuni della Bassa Val di Sole e del Mezzalone. Lo ha comunicato la Provincia di Trento, che edificherà la struttura su un "orlo geologico”, una sorta di terrazzamento resistente all’erosione, che difenderebbe l’opera da eventuali esondazioni. La scelta è stata presa dopo una serie di indagini di natura geologiche e idrauliche accanto all’analisi della quota delle zone servite. Il depuratore permetterà la chiarificazione e la conservazione del contesto naturale del torrente lungo il quale si sviluppano attività sportive di attrazione nazionale. L’impianto sarà simile ad altre opere realizzate in territori turistici quali l’Altopiano della Paganella e la Val di Fassa.  L’accesso alla struttura sarà garantito attraverso il raddoppiamento del tracciato della ciclabile, oppure con una nuova strada con partenza dal ponte di Caldes. L'opera sarà finanziata quasi integralmente con fondi ministeriali per un costo complessivo di 18,2 milioni di euro.
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