Rubano il cellulare ad una donna, arrestati
Rintracciati e arrestati i due presunti responsabili di un furto ai danni di un'anziana donna avvenuto la sera del 31 gennaio scorso a Pergine Valsugana. La vittima era stata avvicinata da un giovane che l’aveva scaraventata a terra e le aveva rubato il cellulare per poi fuggire. Le indagini dei carabinieri si erano concentrate su alcuni ricettatori e il telefono rubato era stato ritrovato in seguito in un appartamento di via Chini, nelle mani di un uomo già noto alle forze dell'ordine. Le indagini hanno permesso poi di identificare i due presunti responsabili del furto: un 20enne, accusato di essere l'esecutore della rapina, e il complice 30enne, alla guida del mezzo usato per la fuga. I due sono stati rintracciati e arrestati dalle forze dell'ordine: il 20enne è in carcere, mentre al complice è stato imposto l'obbligo di dimora nel comune di Pergine.19 luglio, oggi è il 36esimo anniversario della catastrofe di Stava
Oggi, 19 luglio, ricorre il 36esimo anniversario della catastrofe di Stava. Era il 19 luglio 1985 quando cedettero gli argini dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel e una colata di fango travolse l'abitato di Stava, causando la morte di 268 persone. Vista la situazione di emergenza sanitaria, l’anniversario si svolgerà anche quest’anno in forma ridotta. Dopo la via Crucis di ieri, oggi alle 18,30 sul cimitero di San Leonardo a Tesero sarà celebrata la messa in ricordo delle vittime della tragedia; seguirà la cerimonia di deposizione di un mazzo di fiori al monumento dono delle popolazioni del Vajont davanti alla Chiesetta “La Palanca”. Verrà poi inaugurata al Centro Stava 1985 la mostra “Dove Stava una valle”. La mostra, allestita per la prima volta poco dopo la tragedia per iniziativa della Scuola Media di Tesero che aveva perso molti alunni nel disastro di Stava, è frutto di una ricerca degli insegnanti e degli alunni e ha portato alla ricostruzione della storia della valle prima del 1985.Nascono a Rovereto i sensori che monitorano la stabilità di torri telefoniche e ponti
Misura le oscillazioni delle infrastrutture fisse verticali, come torri di telecomunicazioni e viadotti, segnalando eventuali anomalie e permettendo quindi di intervenire tempestivamente con le manutenzioni. Sono i sensori sviluppati in Polo Maccatronica a Rovereto dalla società NPlus, che ha realizzato un innovativo dispositivo che cumula in sé tre diverse funzioni: sensore accelerometrico, trasmettitore ed elaboratore di dati. I sensori verranno installati su mille torri di telecomunicazioni e sul viadotto di Montevideo a Trento.Il progetto ha coinvolto anche l’Università di Trento e il laboratorio di prototipazione ProM Facility. "Un bell’esempio di collaborazione pubblico-privato – sottolinea Paolo Bosetti, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento – e di come si conducono ricerca e innovazione sul territorio trentino".