Trovato un piccolo geco della "colonia" di Trento
E' stato trovato pochi giorni fa all'interno di un ufficio di corso Buonarroti a Trento, intorpidito e quasi immobile, un piccolo geco comune di circa 4 centimetri. Il rettile, originario dell’area mediterranea, è stato portato al Museo delle scienze. A sorprendere gli esperti del museo non è tanto la specie, ma il periodo in cui il geco è stato trovato, a inizio febbraio. A Trento i primi gechi hanno fatto la loro comparsa oltre 25 anni fa: di solito questi rettili arrivano in città portati da qualche partita di frutta o verdura fresca arrivata in camion dal sud della penisola. “Invece nel caso del ‘piccoletto di corso Buonarroti’ - spiegano gli esperti del Muse – si tratta di un esemplare giovane nato nell’estate 2020 proprio a Trento. Il luogo di rinvenimento – spiegano i biologi del MUSE –  è molto vicino a un edificio della zona ferroviaria che sulle sue mura e nei suoi anfratti ospita la ‘storica’ colonia di gechi comuni di Trento”. Il piccolo esemplare approdato al museo è stato sistemato all’interno di un terrario riscaldato. In primavera, con le temperature più miti, verrà riportato nella sua colonia d'origine.
Gdf e Camera di Commercio assieme per la lotta alla criminalità economica
Contrasto alla produzione e alla commercializzazione di merci contraffatte - comprese quelle del settore agroalimentare e del made in Italy – all'abusivismo commerciale, al lavoro nero o irregolare e ai tentativi di infiltrazione della criminalità economico-finanziaria nel libero mercato. Punta a questo l'accordo bilaterale siglato tra la Guardia di Finanza di Trento e la Camera di commercio. Nella lotta alla criminalità in campo economico e finanziario, fondamentali sono le tecnologie informatiche: la Camera di Commercio metterà a disposizione della Guardia di Finanza l’accesso alla nuova piattaforma digitale REX (Regional Explorer), un software che attraverso un’accurata analisi dei "big data" presenti nel Registro delle Imprese evidenzia le anomalie delle dinamiche economico-societarie e permette di far scattare i controlli che tutelano il sistema imprenditoriale da possibili fenomeni criminali.
Coronavirus, in Alto Adige altre 6 vittime
Sanità. In Alto Adige nelle ultime ore ci sono state altre 6 vittime da covid-19. Sul fronte dei contagi, su oltre 11500 mila tamponi molecolari e antigenici effettuati si sono registrati 721 nuovi casi positivi. Sono 250 i pazienti ricoverati nei normali reparti ospedalieri, 162 nelle strutture private convenzionate; 36 le persone in terapia intensiva
Unione commercio, "Servono subito aiuti per il settore"
“Date un futuro a noi imprenditori e ai nostri collaboratori. Servono finanziamenti rapidi”. A chiederlo l'Unione commercio turismo e servizi dell'Alto Adige. “La situazione è veramente critica – spiega il presidente Philipp Moser: “Da parte delle aziende e dei collaboratori di tutto l’Alto Adige ci arrivano richieste d’aiuto. Le aziende commerciali attualmente chiuse sono circa 3.000. In particolare, il settore della moda, con abbigliamento e scarpe, ma anche il commercio di mobili ed arredamento sono ormai a pezzi"
Coronavirus, 32 casi nelle scuole ladine dell'Alto Adige
Sono trentadue i nuovi casi di positività al coronavirus riscontrati nelle scuole in lingua ladina dell'Alto Adige. 133 le persone in quarantena.
Test rapido gratuito per altoatesini che studiano o lavorano in Austria
Per studenti e pendolari che si recano in Austria il test antigenico sarà gratuito. Questo perché la provincia di Bolzano se ne assume i costi. Dal 10 febbraio chi si reca in Austria per lavoro o studio deve presentare un certificato medico che certifichi il test negativo al coronavirus e deve registrarsi. Lo prevedono le nuove disposizioni del Governo austriaco. Per poter usufruire dei test antigenici gratuiti i lavoratori pendolari devono avere un’attestazione del datore di lavoro austriaco che certifichi la necessità della presenza sul luogo di lavoro. Gli studenti altoatesini devono certificare di essere iscritti in un ateneo in Austria o la frequenza di una scuola in territorio austriaco e di avere l’obbligo di presenza per iniziative ed esami.
Scuola in Alto Adige, oltre 92mila i piccoli e i giovani iscritti
Sono più di 92mila i bambini e ragazzi che fanno parte del sistema scolastico altoatesino. Secondo i dati dell’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) nell’anno scolastico 2019/20 sono 16.714 i bambini e le bambine iscritti in una scuola dell’infanzia dell’Alto Adige; 27.548 alunne ed alunni frequentano una scuola elementare e 17.491 una scuola media. 19.999 giovani sono iscritti ad una scuola superiore e 10.453 ad un corso di formazione professionale. L’incidenza degli stranieri si attesta al 12,2%, mentre la quota degli alunni dei paesi di lingua tedesca è pari al 4,4%.
Abbandonano rifiuti a Bolzano, scoperti e multati
Cronaca. Sono stati individuati dagli agenti della Tutela ambientale del Comune di Bolzano i responsabili di alcuni episodi di abbandono di rifiuti avvenuti nel capoluogo, in particolare in via Giotto,  via M.Curie e via Lungo Adige. Sono già scattate le sanzioni di 100 euro ciascuna oltre il costo dello smaltimento.
Coronavirus, nelle scuole tedesche in una settimana 452 contagi
Nelle scuole e negli asili di lingua tedesca dell'Alto Adige sono in leggero calo i contagi da covid-19. Nell’ultima settimana sono stati registrati 452 casi di positività al Covid-19. In crescita il numero delle persone collocate in quarantena, 2915, rispetto alle 2501 della settimana precedente.
Sicurezza in internet, 8 scuole altoatesine partecipano ad un concorso sul cyberbullismo
Oggi, 9 febbraio, si celebra la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Obiettivo, far riflettere studenti e studentesse sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici ma anche sul ruolo attivo che loro stessi possono avere nel fare in modo che internet sia sempre più un luogo sicuro. Otto scuole italiane dell'Alto Adige hanno partecipato ad un concorso sul tema del cyberbullismo e, in particolare, dello hate speech, ossia le espressioni di odio tramite la rete. “E' importante - spiega il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta - ricorrere alla denuncia e agire, rivolgendosi ai genitori, ai docenti o alle forze dell’ordine, ogni qual volta si sia vittime o si conoscano persone che hanno subito casi di violenza”.
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