Le indagini epidemiologiche dimostrano che la solitudine, quando è sinonimo di abbandono o di isolamento subito, è riconosciuta come causa di una serie di patologie, con esiti spesso fatali. La fragilità delle relazioni e una presenza crescente di nuclei familiari composti da una sola persona paiono destinati ad accentuare un problema sempre più diffuso, ma incapace di smuovere le coscienze, in ambito civile e anche ecclesiale.  Si colloca in questo contesto l’incontro di giovedì 6 febbraio a Trento sul tema “La solitudine. Un’epidemia silenziosa che fa ammalare e uccide”, nel quale si confronteranno l’arcivescovo Lauro Tisi e il dottor Fabio Cembrani,
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