Diagnosticare il morbo di Parkinson potrebbe essere possibile con un semplice prelievo del sangue. Lo svela uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento) e la Fondazione Santa Lucia (FSL) IRCCS di Roma.
I ricercatori hanno scoperto come, soprattutto nelle donne, una carenza di alcuni lipidi prodotti dalla nostra flora intestinale sia associata alla malattia di Parkinson.
Lo studio si è basato sull'analisi del sangue di 587 persone, 268 delle quali con il morbo di Parkinson e 319 sane. E' emerso così che nelle prime la concentrazione nel sangue di molecole chiamate Nape era più bassa di circa il 15% rispetto a quella riscontrata negli individui sani. Grazie a questa scoperta con un semplice prelievo di sangue si potrebbe diagnosticare la malattia con un efficacia pari al 90%
“La vera sfida - spiegano i ricercatori - è adesso capire quanto precocemente possiamo usare i NAPE per predire l’insorgenza futura del Parkinson”.
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