Due bracconieri con 18 tordi da nido sono stati bloccati in Bassa Atesina e denunciati all'autorità giudiziaria, grazie ad un'azione congiunta del Corpo Forestale e dei Carabinieri. Dopo lungo appostamento iniziato all’alba in un meleto della Bassa Atesina, le guardie forestali delle stazioni di Egna e Caldaro in collaborazione con i Carabinieri di Cortaccia ed il guardiacaccia della zona, hanno fermato, e quindi denunciato all’autorità giudiziaria, 2 bracconieri originari del bergamasco intenti nella raccolta di nidiacei. Sequestrati e posto in salvo 18 uccellini da nido. Si tratta di turdidi che erano contenuti in 4 nidi. Gli animali sono stati consegnati per le cure necessarie al centro recupero avifauna. Il Corpo forestale provinciale, infatti, da aprile a giugno, è impegnato a perseguire il reato di uccellagione con servizi mirati. I turdidi vengono allevati per poi essere venduti come richiamo vivo per la caccia al tordo bottaccio, diffusa in molte zone del Nord Italia. Un singolo animale venduto illegalmente può avere un valore di molte centinaia di euro. Le estese coltivazioni di meli costituiscono un habitat particolarmente adatto per la nidificazione ed è pertanto qui che si concentrano le attività di bracconaggio.
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