Chiude per la prima volta in rosso il bilancio dell’Università di Trento. Mancano all’appello 4 milioni di euro, risultato di uno sbilanciamento tra costi di funzionamento e ricavi. Uno scenario previsto, alla luce dello squilibrio tra proventi e costi operativi iniziato nel 2019. Pnrr e dipartimenti di eccellenza spingono l’aumento del personale. Cresce il sostegno ai giovani attraverso borse di dottorato. Ma senza un adeguato incremento dei contributi provinciali mancano fondi per lo sviluppo edilizio necessario all’accoglienza di personale docente e della comunità studentesca. Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento ha discusso e approvato oggi il documento di bilancio con preoccupazione per il futuro ma anche con un plauso per gli interventi messi in atto, già negli anni scorsi, per mitigare gli effetti della congiuntura. Un’indicazione forte è stata quella di continuare in questa direzione, investendo le risorse non vincolate dell’Ateneo soprattutto nell’edilizia – ad esempio la costruzione e l’ammodernamento di laboratori e studi. Uno sviluppo edilizio che deve essere proseguito anche per dare una risposta alle necessità di alloggio manifestate da tempo da parte della popolazione studentesca e continuare a garantire le condizioni per accogliere iscrizioni.
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