Sarà aperta anche in questi giorni festivi la Cappella di Sant’Adalberto, nel Parco di Gocciadoro a Trento, grazie all’impegno dell’associazione A chiese aperte, che da due anni si prende cura del sito. La Cappella è sempre visitabile gratuitamente il venerdì pomeriggio dalle 13.30 alle 19, il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 9.30 alle 19. La storia della Cappella risale a Pietro Pietro Bernardelli (1803-1868), colto avvocato trentino e deputato al parlamento di Vienna, che ereditò l’intero podere e il parco dal padre. Qui decise di collocare la struttura, che venne edificata solo nel 1872 a quattro anni dalla sua morte, per commemorare il nipote Adalberto, morto appena sedicenne. Per la pala d’altare fu ingaggiato uno dei pittori più famosi dell’epoca, Eugenio Prati. Il progetto, invece, fu affidato all’ingegnere Francesco Saverio Tamanini. Di architettura ottocentesca, la cappella si ispira al Duomo di Trento. Sconsacrata nel 1975, rimase a lungo abbandonata: subì infiltrazioni d’acqua, furti e gravi atti vandalici, tra cui la distruzione delle vetrate. Nel 1995 fu acquistata dal Comune e restaurata tra il 2010 e il 2011.
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