Fino a pochi decenni fa la carne era un alimento riservato alle occasioni speciali; oggi è un prodotto che ci si può permettere tutti i giorni, almeno nei paesi industrializzati. A consentirlo è l’allevamento di massa, che produce la maggior quantità al minor prezzo possibile. La Società austriaca per la nutrizione consiglia di non consumare più di tre porzioni da 100-150 g a settimana, ossia un massimo di 300-450 g a settimana. “Le raccomandazioni di un consumo di carne sano ed ecologicamente accettabile vanno nella direzione di una dieta flexitariana”, spiega Silke Raffeiner, nutrizionista presso il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano. “Con questo termine si intende un’alimentazione prevalentemente vegetale integrata da un consumo occasionale e consapevole di carne di qualità”. Il Dr. Lucio Lucchin, promotore del progetto “RI-NUTRI” e primario del Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’ospedale di Bolzano, afferma: “Un giusto apporto di alimenti di origine animale significa anche permettere agli stessi animali condizioni di vita eticamente più accettabili”. La cosiddetta Dieta della Salute Planetaria (Planetary Health Diet) mira a produrre cibo salutare per tutti gli abitanti della Terra senza oltrepassare i limiti ecologici del pianeta.
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