“Chiediamo perdono a  Dio per aver data per scontata la pace, per non aver seminato parole di riconciliazione, per aver fatto sì che la violenza potesse crescere nel nostro Continente fino alla  barbarie che è sotto i nostri occhi”. Lo ha detto l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi nell'omelia di oggi, 2 novembre, in occasione della celebrazione di defunti e dei caduti di tutte le guerre. “Non solo la guerra nel cuore dell’Europa – ha detto don Lauro – ma le tante guerre che stanno insanguinando il mondo da un capo all’altro. Pensavamo, grazie alla globalizzazione, al mondo come a un piccolo villaggio di fratelli e sorelle, ma dopo pochi decenni le uniche cose che abbiamo globalizzato sono state la violenza e le armi. Senza un cambiamento radicale delle persone – ha concluso l'arcivescovo – non c’è globalizzazione che tenga. Se le persone sono abitate dall’ego globalizzeranno violenza; se viceversa sono abitate dall’incontro e dalla fraternità allora può realizzarsi la globalizzazione dell’amore”.
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