In questi settimane di tarda primavera e inizio estate può capitare, camminando nei boschi o nei prati, di imbattersi in cuccioli di cervo e capriolo, acquattati nell'erba. L'istinto è quello di soccorrerli pensando che siano abbandonati. Ebbene, non è così. Il loro è un nascondiglio. La raccomandazione, da parte del Servizio faunistico, è di non toccare i piccoli: l'odore umano allarmerebbe infatti la madre, che potrebbe smettere di allattarli. Importante è anche tenere al guinzaglio i cani, che potrebbero ferire o uccidere i cuccioli. Un altro pericolo per i piccoli di cervo e capriolo è rappresentato dallo sfalcio dei campi. Il consiglio per gli operatori è quindi di fare attenzione ai prati con l'erba alta tra i 30 e i 130 centimetri dove siano state avvistate femmine di ungulati. E' bene inoltre adeguare il metodo di sfalcio: procedendo in senso centrifugo, dal centro verso l’esterno, si può ridurre il rischio di incidenti, aiutando anche altre specie che vivono e nidificano dell’erba.
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