Il mercato del lavoro in Trentino è in netta ripresa, ma è lavoro precario. IN base ai dati dell’osservatorio di Agenzia del Lavoro, a novembre le assunzioni sono superiori ai livelli pre pandemia, con un incremento dello 10% rispetto allo stesso mese del 2019. Una dinamica positiva che permette – secondo i sindacati trentini - di affermare che nei primi undici mesi di quest’anno si è tornati ai livelli di assunzioni del 2019. Positivo anche il saldo occupazionale che nei primi 11 mesi dell’anno segna 140.621 assunzioni a fronte di 130.069 cessazioni lavorative. A mancare, però, è la stabilità lavorativa. Nel confronto con il 2019, infatti, il lavoro stabile cala del 14,9%, 2.496 rapporti in meno. Si riducono sia i nuovi contratti a tempo indeterminato sia le trasformazioni da contratti a tempo. In riduzione anche l’apprendistato (-11,7%). Da qui la richiesta di Cgil, Cisl e Uil alla Provincia: da una parte favorire la creazione di occupazione stabile di qualità, anche usando la leva degli incentivi alle imprese; dall’altra accelerare sulle politiche industriali, sostenendo il passaggio alla digitalizzazione e alla transizione ecologica.
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