Un “green deal” per le foreste dolomitiche, ossia un patto per lo sviluppo sostenibile dopo la sciagura di Vaia. E' quello lanciato da diversi rappresentanti della società civile trentina: associazioni del privato sociale ed ambientaliste, organizzazioni sindacali, rappresentanze del mondo dell’impresa, delle professioni e della ricerca. La tragedia ambientale di Vaia deve diventare un’opportunità per riavvicinare la comunità alla gestione responsabile del patrimonio forestale, affinché dal bosco nasca una nuova idea di sviluppo per le regioni dolomitiche. Tra le proposte, il rilancio della filiera del legno attraverso nuove politiche di intervento pubblico; nuove azioni di rimboschimento per salvaguardare la biodiversità del patrimonio forestale e di contenimento del fenomeno di diffusione del bostrico. Serve – si legge nell'appello - una nuova pianificazione del territorio attraverso il modello della zonizzazione per promuovere le migliori pratiche agro-silvo-pastorali, recuperando alcune aree per l’agricoltura con particolare attenzione alle coltivazioni biologiche e a forme di allevamento coerenti con il modello alpino. Nascerà, quindi, un tavolo di lavoro permanente fra le associazione e le organizzazioni della società civile per avviare approfondimenti e proposte in tutti i paesi del Trentino e delle altre regioni dolomitiche.
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