E' allarme costi nel settore zootecnico e lattiero-caseario trentino. A lievitare sono i prezzi delle materie prime, con la farina d’orzo aumentata del 54%, la soia del 36%, il fieno mediamente del 15%; si traduce per un allevatore in due euro in più al giorno rispetto al 2020. Fuori controllo anche l’aumento delle fonti energetiche: l’energia elettrica è cresciuta del 304% rispetto al 2020, il gas del 404%. La bolletta energetica ha fatto lievitare i costi di quasi due milioni per il gas e 1,3 milioni per l’elettricità. Aumenti a due cifre anche per imballaggi, bottiglie, tappi. “La situazione è drammatica – è il grido d'allarme lanciato dagli allevatori – soprattutto per i piccoli produttori".  Sono 805 gli allevamenti da latte in Trentino, con 20.500 vacche da latte  e 14mila manze. Mediamente ogni stalla è composta da 25 capi. In estate vanno in malga circa 20mila capi, distribuiti su 324 malghe su una superficie a pascolo di 90mila ettari. Il latte prodotto in Trentino sfiora il milione e mezzo di quintali, e rappresenta l’1,15% della produzione nazionale.
Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.