Continua la ripresa dell’occupazione in Trentino rispetto allo scorso anno, ma le nuovi assunzioni a tempo indeterminato sono in calo del 10,2% rispetto alla fase pre-pandemia. In altre parole, le occasioni di lavoro crescono, ma sono ancora troppo spesso precarie. E’ quanto emerge dalla nota mensile sul mercato del lavoro elaborata dall’ufficio studi di Agenzia del Lavoro. A settembre le assunzioni sono aumentate del 6,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per un totale di 1.656 nuove attivazioni. Segno più anche nel confronto con il 2019, prima del Covid, con un incremento del 1,7%. L’occupazione è in fase di risalita, anche se non si è recuperato totalmente il gap rispetto al 2019, come dimostrano i dati relativi ai primi 9 mesi dell’anno dove l’andamento, anche se positivo, è inferiore dell’1,5%. Mancano all’appello ancora 1.815 assunzioni, un dato legato alla mancata stagione sciistica dello scorso inverno.  “Una delle priorità delle politiche del lavoro trentine deve essere proprio quella di ridurre la precarietà – spiegano i sindacati di Cgil, Cisl e Uil - in particolare per i giovani e le donne, tra i soggetti più fragili del mercato del lavoro”.
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