E' dedicata ad Anna, la madre di Maria, la nuova esposta al Museo diocesano tridentino. L’esposizione, che nasce da un progetto di ricerca dell’Università di Trento, illustra l’evoluzione del culto e dell’iconografia di Sant’Anna fra il XV e il XVIII secolo nel Tirolo storico, concentrandosi quindi sul territorio che oggi va dall'Austria meridionale al Trentino. La figura di Sant’Anna ha avuto uno spazio di grande rilievo nella storia del cristianesimo. Come madre di Maria e nonna di Gesù, Anna è stata al centro di un culto diffuso in Oriente e in Occidente, che ha dato vita ad una ricca e variegata produzione artistica. Questo fenomeno ha avuto il suo apice tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, soprattutto nei paesi germanofoni, incluso il Tirolo storico. La santa fu patrona delle famiglie dell’alta borghesia così come di orefici, tessitori, falegnami e minatori. La sua figura, inoltre, costituì un importante punto di riferimento per la popolazione femminile, soprattutto per le partorienti, le madri di famiglia e per le donne che faticavano a concepire. Dopo il concilio di Trento, la venerazione per Sant’Anna diminuì progressivamente in tutta Europa.
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