A Bocca di Caset in val di Ledro prosegue l'attività di monitoraggio degli uccelli migratori. La stazione è attiva da quasi 30anni, precisamente da ottobre del 1992 quando un gruppo di naturalisti con l’aiuto di alcuni appassionati del luogo e della stazione forestale, sperimentava la prima campagna di inanellamento. Oggi è sede permanente di ricerca del Museo delle Scienze di Trento e della PAT. Anche quest’anno, da inizio agosto fino alla fine di ottobre, il gruppo di ricerca della Sezione di Zoologia dei Vertebrati monitora il fenomeno: codirosso comune, balia nera, luì grosso e succiacapre sono alcune delle specie di passaggio più tipiche di questo periodo, segnando i primi movimenti lungo la cosiddetta rotta “italo-ispanica”, che superate le Alpi conduce gli uccelli lungo Francia, Spagna verso l’Africa centro-meridionale. A questi, si aggiungono gli spostamenti delle popolazioni locali: ciuffolotti, crocieri e rapaci notturni e diurni. La stazione, in questo periodo dell'anno attiva sette giorni su sette, accoglie visitatori ed escursionisti di passaggio, che possono osservare da vicino le operazioni di inanellamento. Partiranno invece oggi, 17 agosto, per poi proseguire tutti i martedì fino al 14 settembre, le visite guidate organizzate dalla Rete di Riserve Alpi Ledrensi in collaborazione con il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro.
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