Chiude con un calo di fatturato del 15% il bilancio del consorzio Consolida. Ma nel sistema ha tenuto l’occupazione, anche quella dei lavoratori svantaggiati. "Chiudiamo un anno complesso e faticoso con orgoglio per il ruolo che abbiamo avuto nel garantire la tenuta della comunità trentina". A dirlo Serenella Cipriani, presidente del consorzio. La logica dell’equilibrio – o del riequilibrio - nel garantire i diritti sociali che ha caratterizzato l’azione della cooperazione sociale durante la pandemia, è alla base anche degli indirizzi del nuovo Piano industriale elaborato dal Consiglio di amministrazione. “La complessità che il 2020 ci consegna – ha affermato la  vicepresidente Francesca Gennai - ci chiede di trovare «un nuovo paradigma che riformuli le modalità di cooperazione tra Stato e famiglie, tra uomini e donne, tra lavoratori e imprese, in tutti gli ambiti cruciali della vita civile e la cooperazione sociale può e vuole essere custode di un nuovo contratto sociale". Nel consorzio operano 73 lavoratori, di cui 46 nel Progettone. Il Consorzio rappresenta 49 cooperative sociali, impegnate nei servizi socio-assistenziali e sanitari ed educativi e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate il cui fatturato complessivo è di 170 milioni di euro e il patrimonio netto è di 72 milioni. Le associate danno lavoro a più di 4.200 persone di cui più di 1600 sono in condizioni di fragilità.
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