Contro la diffusione della zanzara tigre, evitare ristagni d'acqua. Sono state predisposte in Alto Adige le linee guida dal gruppo di lavoro di esperti e destinate ai cittadini e ai comuni più colpiti. "Per limitare la proliferazione della zanzara tigre durante la stagione calda è necessario partire fin da subito con l’attività di prevenzione mirata e costante che punti in primo luogo ad evitare ogni minimo ristagno d’acqua all’aperto" spiega l’assessore provinciale all’ambiente, Giuliano Vettorato. Il gruppo di lavoro prevenzione zanzara tigre è tornato a riunirsi in questi giorni. Ne fanno parte esperti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, del Servizio veterinario provinciale, dell'Ufficio provinciale prevenzione, promozione della salute e sanità pubblica e dei Comuni di Bolzano e Merano. Il rischio di diffusione è elevato in piena e tarda estate fino a una quota di circa 600 metri dal Burgraviato fino alla Bassa Atesina. Nella bassa val Venosta, in val Passiria e in val d’Isarco (fino a Varna) fino a 700 metri sul livello del mare sussiste invece un alto rischio di endemicità. Il trend della diffusione della zanzara tigre è in continua crescita in Alto Adige, con un record di uova rilevate nella tarda estate 2020 rispetto al 2013.
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