I servizi sociali dell'Alto Adige compiono 30 anni. Il 30 aprile 1991 è stata approvata, su proposta dell’allora assessore competente, Otto Saurer, la legge provinciale per la riorganizzazione dei servizi sociali: una vera e propria pietra miliare per tutto il settore in Alto Adige. Anche a 30 anni dalla sua entrata in vigore questa legge costituisce la base stessa del settore sociale altoatesino. "Con la creazione di 20 distretti sociali e sanitari si è rafforzato l'approccio socio-sanitario e si sono instaurati anche l'assistenza ed il sostegno sociale a livello territoriale" afferma l'assessora Waltraud Deeg. Qualche dato: all'inizio degli anni '90 circa 184 milioni di euro sono confluiti nel settore sociale, ora questa somma ha quasi raggiunto i 570 milioni. Quasi triplicato il numero dei lavoratori che operano in quest’area: da 2.950 a 8.829. Negli ultimi decenni la domanda di servizi come l'assistenza domiciliare è passata da 1.460 persone all'anno alle attuali oltre 6.400. C'è stato anche un aumento dei servizi di inserimento lavorativo e di alloggio per persone con disabilità: nel 1991 213 persone erano ospitate in alloggi mentre oggi sono oltre 500, nel 1991 erano 646 le persone con disabilità che lavoravano in laboratori protetti o strutture diurne mentre oggi sono 1290. Una particolare crescita viene registrata nel’accompagnamento di minori ed adulti nell’ambito dell’assistenza socio-educativa di base: mentre 30 anni fa le persone assistite dai distretti erano 2049 oggi sono oltre 10 mila.
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