Lavoro. Continua in Trentino il rallentamento delle dinamiche occupazionali. A novembre, secondo un rapporto di Agenzia del Lavoro, le assunzioni sono calate di quasi 2.500 unità, portando la contrazione di contratti attivati nei primi undici mesi dell’anno a quota 17.600. “Si tratta di dati drammatici - spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - ma purtroppo attesi. Corriamo il rischio di concludere il 2020 con un calo delle assunzioni di oltre il 15% in un anno”. A preoccupare i sindacati non sono solo le attività coinvolte direttamente dall’emergenza Covid-19 come possono essere i ristoranti, i pubblici esercizi, gli alberghi, le attività di tipo sportivo e culturale. “Paradossalmente - avvertono Cgil, Cisl e Uil- il calo delle assunzioni è più sensibile nel settore manifatturiero e nell’industria dove i nuovi contratti si riducono di ben il 20,4%. Sono questi i settori che hanno risentito di più del calo dell’export che nei primi tre trimestri dell’anno si è ridotto in Trentino del 18% circa". Da qui la richiesta alla giunta provinciale: “Basta immobilismo, si sblocchino subito i 13 milioni di euro per i lavoratori e le famiglie in crisi"
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