Le imprese altoatesine del settore manifatturiero si confermano come datrici di lavoro sicuro: a novembre, a fronte di un calo generale di oltre 5.000 posti, l’industria manifatturiera fa segnare un leggero aumento di occupati rispetto ad un anno fa (+0,2%). “Le nostre imprese sono riuscite in gran parte a salvaguardare i posti di lavoro, ma c’è preoccupazione per i mesi futuri”, avverte il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea. I dati sull’export indicano come uno dei principali fattori trainanti dell’economia altoatesina negli ultimi anni sia stato colpito duramente dalla crisi economica e dalle limitazioni agli spostamenti provocate dalla pandemia, ma confermano anche che la competitività delle imprese altoatesine è rimasta alta. L’export dei primi nove mesi del 2020 si è attestato sui 3,5 miliardi di euro, in diminuzione del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il calo è legato soprattutto al periodo del lock-down in primavera, mentre in estate le aziende esportatrici hanno dimostrato di essere in grado di ripartire con slancio e nel terzo trimestre sono quasi riuscite a riportare il valore delle esportazioni a quello di un anno prima. Il dato riferito all’export tra luglio e settembre è di 1,26 miliardi, meno 1,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. I mesi da ottobre a dicembre sono però stati contraddistinti da nuove limitazioni, il che fa prevedere una chiusura del 2020 lontana dal valore di 5 miliardi di euro di merce esportata raggiunto nel 2019.
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