La seconda ondata pandemica compromette la debole ripresa del settore turistico altoatesino e impedisce l’avvio della stagione invernale. Poco più della metà delle imprese ritiene di poter concludere l'anno con un risultato economico insoddisfacente e anche per il 2021 le attese sono decisamente modeste, a causa del rinvio della stagione sciistica. La crisi continua inoltre a frenare occupazione e investimenti. Ciò emerge dal Barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Da maggio a ottobre, si sono registrati circa 6,5 milioni di pernottamenti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un calo del 30,7 percento. A partire da settembre, infatti, il divario con lo scorso anno è tornato ad allargarsi, a causa della diffusione della seconda ondata pandemica in Europa e, successivamente, in Italia. Ad ottobre, in particolare, si è registrato un calo delle presenze superiore al 40 percento rispetto allo stesso mese del 2019. Oltre l’80 percento delle imprese segnala una contrazione del giro d’affari rispetto allo scorso anno, imputabile in larga parte al crollo delle presenze di turisti stranieri. Sul fronte occupazionale si segnala una diminuzione del numero di lavoratori. Nonostante il miglioramento intercorso nei mesi estivi, il numero medio di occupati dipendenti nel periodo gennaio-ottobre è stato mediamente inferiore di venti punti percentuali rispetto al 2019. A ottobre, in particolare, si è osservato un nuovo peggioramento, con oltre 3.800 lavoratori in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
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