Attualmente sono ben oltre 7.000 le aziende altoatesine del commercio e della gastronomia chiuse dal 12 marzo. Molte di queste aziende hanno preso in affitto i propri locali commerciali. Oltre a ciò, ci sono anche molte aziende di servizi chiuse per evitare il contatto diretto con i clienti o ancora prestatori di servizio cui è consentito tenere aperto, come consulenti aziendali, prestatori di servizi per eventi o pubblicitari, ma che non hanno più occasione di guadagno. Il presidente dell’Unione Philipp Moser si appella ai locatari in provincia affinché cerchino di trovare un accordo con i rispettivi affittuari. L’Unione auspica inoltre che la Provincia di Bolzano allestisca un Fondo d’emergenza sull’esempio di quanto fatto in Germania. Esso prevede, tra l’altro, un immediato aiuto finanziario per garantire la sopravvivenza e il superamento delle attuali ristrettezze in fatto di liquidità: le piccole aziende fino a cinque dipendenti ricevono fino a 9.000 euro una tantum per tre mesi. Le aziende fino a dieci dipendenti, invece, ricevono fino a 15.000 euro una tantum per tre mesi. Grazie a questi fondi è possibile coprire i costi aziendali correnti come affitto e simili
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